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Immagine del redattoreTommaso Rossi

Voto ai fuorisede: una presa in giro.

L'aula della camera ha approvato con 159 voti favorevoli, nessun voto contrario e 84 astensioni, la proposta di legge che delega il governo a disciplinare l’esercizio del diritto di voto in un Comune diverso da quello di residenza, per motivi di studio, lavoro o cura.

Questa proposta di legge, comunemente definita "voto ai fuorisede", sembrava potesse essere finalmente la chiave di volta per la risoluzione di un problema che tocca circa 5 milioni di persone, di cui la maggior parte studenti, che non possono votare a causa della assenza nel comune di residenza al momento delle elezioni.


Una situazione, appunto, che pareva risolta ma che la maggioranza ha vergognosamente affossato - con l'avvallo delle opposizioni che non si sono neanche degnate di votare contro, ma si sono astenute - attraverso lo strumento della legge delega che permette al governo di formulare una proposta entro 18 mesi, quindi ben oltre le elezioni europee.


L'Italia rimarrà quindi l'unico paese europeo (assieme a Malta e Cipro!) a non dotarsi di una legislazione in merito al voto fuori dal comune di residenza almeno fino alle europee. Aspettiamo 18 mesi e valutiamo, ma nel frattempo rimane una caduta di stile inspiegabile e ingiustificabile.


#diversaita#governo#meloni#fuorisede#12luglio

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