Nelle elezioni dei Paesi Bassi vince, triplicando i suoi seggi, il Partito per la Libertà di Geert Wilders. Nei sondaggi precedenti alla tornata elettorale era stato riscontrato un aumento di consensi da parte di Wilders ma non in questi termini.
Il PVV, infatti, ha guadagnato il 23% dei voti (il 12% in più rispetto alle scorse elezioni), garantendosi 37 seggi sui 150 a disposizione nella Camera Bassa dei Paesi Bassi. La sinistra olandese – unita sotto un’unica sigla – guidata dall’ex vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans si colloca al secondo posto con il 15,6% dei voti e 25 seggi.
Il partito di “centrodestra” dell’ex Presidente Rutte, rimasto al governo per 11 anni, si assesta al 15%. Il vittorioso Geert Wilders, membro dell’europartito Identità e Democrazia di Marine Le Pen e Matteo Salvini, è tra i politici europei che più incentra le sue politiche nella lotta all’Islam e all’immigrazione. Le sue proposte infatti convergono su queste tematiche: è sua l’idea di chiudere le moschee presenti nei Paesi Bassi e evitare l’ingresso di cittadini musulmani sul territorio nazionale.
Nel Belpaese ad applaudire alla vittoria del PVV c’è il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini. I due, infatti, insieme alla Le Pen, Alternative fur Deutschland, ed altri, agiranno insieme per portare più voti possibile all 'europartito di cui fanno parte, alle elezioni europee del prossimo giugno.
Ci chiediamo come farà Matteo Salvini a cooperare con le altre forze sovraniste, tra le quali anche quella di Geert Wilders, visto l’osteggiamento che hanno avuto nei confronti degli aiuti rivolti al nostro paese. In fondo il sovranismo è questo, coalizzarsi solo in termini elettorali per poi barricarsi all’interno dei propri confini nazionali.
I politici – in primis quelli che si ergono a paladini della nazione – dovrebbero pensare al bene del proprio paese. Abbiamo detto bene: dovrebbero.
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