In molti si sono allarmati dai commenti di Donald Trump ove lui “incoraggerebbe” la Russia ad attaccare gli alleati degli Stati Uniti che non contribuiscono finanziariamente alla NATO, ma i leader europei stavano già ipotizzando la prospettiva di un’alleanza senza gli Stati Uniti, che è il cardine. Come immediata conseguenza si potrebbe immaginare che la discussione circa un dispositivo militare europeo si faccia più approfondita. Già, perché al momento senza la NATO la maggior parte dei paesi europei sarebbe vulnerabili a qualsiasi attacco.
Finora la discussione nei media europei si è concentrata su come agirebbe Trump, se tornasse in carica, se ritirerebbe gli Stati Uniti dalla NATO – scenario abbastanza inverosimile ad oggi. Ma l’implicazione più ampia della sua dichiarazione è che potrebbe invitare il presidente Putin a prendere di mira una nazione della NATO, come avvertimento e lezione per gli altri Stati membro.
Queste dichiarazioni, inoltre, si contrappongono agli ultimi 3 anni dell’amministrazione Biden che ha più volte ripetuto che “difenderebbe ogni centimetro della NATO”.
Chiariamoci, siamo in campagna elettorale e l’ex presidente sta continuando la sua narrativa che definiamo ‘neoisolazionista’. Ma le sue parole non sono comunque da ignorare, visto che giustamente egli rivendica il fatto della spesa (visto il debito americano), ma in Europa nella maggior parte dei paesi aumentare le spese militari è un argomento tabù per diverse ragioni: la prima perché siamo fuori dalla storia, la seconda perché dovremmo tagliare la spesa nel nostro welfare state. Ma la sicurezza ha un costo.
Certo è, che la creazione di un dispositivo militare europeo allo stato delle cose sembra davvero difficile. In primis perché bisognerebbe scegliere chi comanderebbe, un metodo decisionale snello (per rispondere ad eventuali minacce e attacchi) e una scala di comando. Oltre a sviluppare un sentimento comune europeo e una vicinanza del popolo (o dei popoli) europeo alle forze armate.
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